Tempo di vendemmia tra i profumi del Chianti e del bianco di Toscana

Vacanze in Toscana in Agriturismo

Nell'Ottocento, i viaggiatori che andavano scoprendo il Vecchio Continente inclusero il Chianti e la Toscana negli itinerari necessari alla formazione dell'uomo colto. Oggi, purtroppo, la grande notorietà confina spesso con l'ovvio e l'oleografico, e non basta più riscoprire angoli appartati e rivalutare aspetti minori per poter ritrovare i nessi che legano vigne, boschi, castelli, pievi, ville e case coloniche. Tracciando così un'ipotesi di continuità tra le cattedrali del Chianti Classico e dei Colli Senesi, del Nobile Montepulciano e del Brunello di Montalcino, il turismo del vino propone in questo periodo di vendemmia uno sguardo inedito su un territorio che, nonostante l'aggressione degli stereotipi, incarna con orgoglio i valori della nuova civiltà del bere. Nel rispetto assoluto delle fasi di lavorazione che caratterizzano il periodo, tale evento è l’occasione ideale per far visita alle aziende e assistere alle fasi topiche del ciclo di produzione, con passeggiate fra i vigneti, degustazioni dei prodotti tipici abbinati ai vini di produzione, il tutto grazie alla volontà di riscoprire e rivivere nelle campagne la straordinaria atmosfera di festa legata al periodo della raccolta.

Un piccolo viaggio tra i vini di un particolare angolo di Toscana può facilmente prendere le mosse dalle mitiche zone collinari chiantigiane di Barberino Val d'Elsa, non distante dall'Autopalio che collega Firenze e Siena, dove molte fattorie vitivinicole riservano il privilegio di scoprire talvolta sterminate cantine sotterranee, che gli appassionati di vini possono visitare ritmando il cammino ipogeo con assaggi di Chianti Classico e delle riserve DOCG nonché, quasi sempre su prenotazione, trascorrere una giornata all'insegna di lezioni sul vino e sulle tecniche di degustazione. Firenze e Siena sono a pochi minuti d'auto e la zona si presta anche a passeggiate a cavallo e in bicicletta, organizzate dagli agriturismi che presidiano questo territorio e propongono spesso weekend dedicati al gusto e al buon cibo, con un’ospitalità familiare e mai invadente.

Puntando a questo punto verso sud e San Gimignano, la "città delle torri", il "rosso" più conosciuto al mondo cede il passo a un "bianco" rinomato che si fa risalire al XIII secolo. Negli ultimi venti anni la Vernaccia di San Gimignano DOCG ha registrato un profondo rinnovamento, e nell'area di produzione che si estende intorno al borgo medievale che le dà il nome - circa 700 ettari di vigneti - almeno 170 esperti vignaioli imbottigliano ogni anno circa 40.000 ettolitri del pregiato vino.

I numerosi turisti attratti dalle 14 torri sopravvissute alle 70 originarie (le loro dimensioni stabilivano il livello di benessere e potere delle famiglie proprietarie) possono così abbinare alla visita al borgo medievale una puntata alle aziende - sovente capaci di offrire un’ospitalità completa - che ne rappresentano le più colte testimonianze enologiche. E’ questo il momento di mettersi all’ascolto anche del racconto della parabola professionale e di vita di questi vigneron. Storie che producono incanto e coinvolgimento pieno, desiderio di apprezzare e per un momento condividere il mondo affascinante che, nell'assaggio ragionato e guidato di qualche calice prezioso, diviene musica, sapore maturo e inconfondibile di una poetica.