A spasso tra i sapori di Ivrea e Settimo Rottaro: le arance e i salami
Due appuntamenti in provincia di Torino si meritano a tal proposito attenzione e curiosità.
Angoli d'Italia che ogni tanto ci si può dimenticare, che propongono appuntamenti per valorizzare sapori e tradizioni accantonate, nell'epoca del parco commerciale e dei parcheggi a perdita d'occhio, in una provincia dove un tempo si allevava e coltivava. Con calma e determinazione.
A Settimo Rottaro, paesino a pochi chilometri dal Lago di Viverone, viene celebrato un prodotto tipico della cucina povera delle campagne italiane, il Salam 'd Patata. Si tratta di un salame di patate, la cui preparazione e i cui ingredienti ci ricordano quanto sia cambiato il mondo dell'alimentazione. Mangiare sano e locale, sembra essere infatti questo lo spirito di questo insaccato, che è stato anche introdotto nel Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino.
Fatto di ingredienti naturali e semplici, alcune parti del maiale e le patate bollite, questo salame è un insaccato leggero (alcuni dicono tipicamente piemontese) che si può abbinare bene con un vino quale il rosso canavesano. La 'cultura del maiale' è da tempo messa un po' ai margini delle nostre abitudini, ma un tempo si sapeva trarre dall'animale un vasto insieme di prodotti e preparati, da cui il celebre detto che ogni tanto ritorna, 'Del maiale non si butta via niente'. L
Il paese si trova a pochi passi dal Lago di Viverone, specchio d'acqua che ospita una fauna numerosa e vivace, cui recentemente si sarebbe aggiunto anche un cinghiale. Si può qui godere di un paesaggio affascinante, poco conosciuto ma di sicuro impatto, con le alpi ad incorniciare le rive del lago.
Bastano invece venti minuti di macchina per spostarsi da Settimo Rottaro fino ad Ivrea. Nella città che è stata sede delle attività della Olivetti, si tiene da due secoli lo Storico Carnevale di Ivrea, famoso per le intense contese a suon di arance.
Vere e proprie battaglie che coinvolgono le squadre cittadine occupano gran parte della manifestazione. Il tradizionale getto delle arance affonda infatti le sue radici nella metà dell’ottocento, ma nel Medioevo erano invece i fagioli ad essere lanciati addosso ai rivali. Ancora oggi nelle principali piazze della città gli equipaggi sul carro (simboleggianti le guardie del tiranno) si scontrano con le squadre degli aranceri a piedi (i popolani ribelli) costituite da centinaia di tiratori. Agriturismi Piemonte