La provincia di Verona: piccoli luoghi per grandi emozioni
In agriturismo in provincia di Verona
La provincia di Verona è un susseguirsi di colori cangianti, dove il verde e il giallo dei vigneti si alterna festosamente ai corsi d’acqua e agli amabili colli. Visitare il territorio al di là del suo capoluogo può essere un’esperienza intensa e coinvolgente che vi guiderà alla scoperta di piccoli centri di insospettata bellezza.
E’ proprio lo stupore, infatti, ad aprire le danze delle emozioni quando si arriva a Caprino Veronese: un piccolo centro dove non ci si aspetta un ingresso così maestoso come quello segnato dalla ricca e fastosa chiesa parrocchiale del 1700, la cui grandezza conferisce un aspetto quasi surreale al comune. Dominato dal Monte Baldo, anche la gastronomia locale indossa il suo abito migliore nei prodotti che provengono dalla montagna, come il saporito tartufo, solitamente accompagnato da una gustosa polenta che gli ottimi agriturismo della provincia di Verona saranno lieti di farvi assaggiare.
Attraversata dall’omonimo fiume e confinante con Mantova, Valeggio sul Mincio ha nel Castello Scaligero del XIII secolo e in Villa Sigurtà, tipica villa veneta e quartier generale dell’imperatore austriaco Francesco Giuseppe, i maggiori motivi di interesse.
Somiglia ad una bomboniera il comune di Bardolino, al quale il Lago di Garda conferisce un’atmosfera ovattata e romantica, enfatizzando lo splendore della chiesa di San Zeno, uno dei pochissimi edifici religiosi carolingi presenti in Italia. D’obbligo degustare un sorso di Bardolino Doc, in accompagnamento al pesce di lago.
Seguendo la scia del vino arriviamo a Soave, reso magico dalle mura e dal Castello Scaligero che, insieme alla festa del vino Soave che a maggio anima la cittadina, ci riporta prepotentemente nel Medioevo.
La provincia di Verona si arricchisce di un’altra perla con Villa Bartolomea, dove è possibile ammirare la sontuosa Villa “La Palazzina”, del XV secolo, in stile veneziano tardo-gotico, e la chiesa di Santa Maria Assunta, nella frazione di Spinimbecco, che conserva pregevoli altari del barocco veronese.
A soli sedici chilometri di distanza si trova Cerea, con l’elegante villa barocca “Dionisi” ed una vera rarità: un sito archeologico palafitticolo, dichiarato Patrimonio dell’Unesco.
Di nuovo sapore di lago a Castelnuovoe Peschiera del Garda, la prima dominata dal Castello Visconti e dalla Torre Viscontea, la seconda meta turistica di fama internazionale per la bellezza del lungolago, il comfort delle sue strutture ricettive e la vivacità di eventi culturali ed artistici che la animano tutto l’anno.
Il piccolo comune di Pastrengorichiama alla memoria una famosa battaglia della prima guerra d’indipendenza quando, nel 1848, l’esercito del re Carlo Alberto sconfisse quello del generale Radetzky, consegnando ai libri di storia il nome della località dove oggi l’episodio è ricordato da un monumento.
Proseguendo il nostro itinerario, giungiamo a Cavaion Veronese, luogo ideale per una sosta enogastronomica a base del famoso asparago abbinato al vino Garda Doc, entrambi protagonisti indiscussi delle manifestazioni locali.
La non distante Nogarole Rocca prende il nome dalla maestosa rocca che ne caratterizza il profilo, dando un’aria di composta eleganza alla cittadina.
Non può dirsi priva di attrattive Rivoli Veronese che, sormontata dall’omonimo Forte austriaco del XIX secolo e sede di un interessante Museo napoleonico, conclude il nostro percorso alla scoperta di posti che non hanno bisogno di complicate cartine per essere visitati, ma solo di un intatto senso di stupore e meraviglia, perché spesso sono proprio i piccoli luoghi a regalare grandi emozioni.
Lo Sapete che?
Molti luoghi della provincia di Verona sono stati protagonisti di importanti episodi storici durante le guerre di indipendenza. In particolare, a Castelnuovo del Garda, si rievoca ogni anno, con la Festa della Bandiera, un avvenimento che desta grande commozione. Nel periodo della terza guerra di indipendenza, il 24 giugno 1866, quaranta soldati italiani rifugiatisi in una cascina, ormai circondati dagli Austriaci, decisero di salvare almeno la bandiera e, pur di non consegnarla al nemico, la divisero in quaranta pezzi, uno per ognuno di loro e conservarono ciascun pezzo tra i vestiti, mentre l’asta fu infilata nella canna del camino. Dopo la prigionia, i soldati si ritrovarono e ricucirono la bandiera. Mancava un solo brandello, appartenuto ad un soldato morto durante la prigionia.