La Calabria una meta importante del turismo estivo.
La Calabria è una meta importante del turismo estivo e in generale per gli amanti della natura, della storia archeologica e delle tradizioni eno-gastronomiche mediterranee; recentemente si sta imponendo anche per gli itinerari di turismo 'slow' fatti di agriturismo, parchi e percorsi enogastronomici. Proprio in questo settore potrebbe rivelarsi decisivo il patrimonio di località termali, presenti soprattutto in provincia di Cosenza, alcune delle quali hanno alle spalle una lunga e rinomata vicenda storica. Quando si pensa alle terme e alle capacità terapeutiche e benefiche delle acque termali, per un periodo di ristoro e recupero, sono altre le località più conosciute, tra nord e centro Italia. Ecco qui una panoramica ed alcune indicazioni se voleste invece approfittare della primavera per provare sulla vostra pelle le acque termali calabresi.
In provincia di Cosenza si trova appunto il maggior numero di impianti termali, grazie ai centri di Acquappesa, Cassano allo Ionio e Spezzano Albanese. Le Terme Luigiane, impianto termale di ottimo livello, si trovano nel comune tirrenico di Acquappesa e utilizzano acque ipertermali solfuree salsobromojodiche, il che permette di offrire ai visitatori un trattamento completo e idoneo a numerose indicazioni terapeutiche. Le terme sono anche un'importante sede di ricerca grazie all'attività di centri di ricerca universitari; nel quadro di questa partnership vengono periodicamente effettuate visite guidate con esperti per illustrare le caratteristiche delle acque e i vari tipi di cure termali offerte. Per quello che riguarda le caratteristiche delle acque è importante segnalare che le acque ipertermali sgorgano ad una temperatura di 42°C. e sono di natura sulfuree-salso-bromo-iodiche.
Per raggiungere invece le Terme Sibarite bisogna lasciare il versante tirrenico e raggiungere Cassano allo Ionio, cittadina dal passato ricco e affascinante, di cui rimangono tracce nei resti della città di Sibari e nei beni conservati presso il Museo della Sibaritide. Le terme locali sono state in passato sede di ricerche e studi sulle loro potenzialità chimiche, biologiche e terapeutiche, il che ne fa ad oggi un centro di alto valore, non solo regionale. Le acque cassanesi sono infatti indicate come 'Ipotermali, sulfuree e mediominerali" e recenti indagini batteriologiche hanno rilevato la presenza di idrogeno solforato di origine biologica. La temperatura delle acque è costantemente a 25° C., ma uno dei motivi di maggiore interesse sono i fanghi di natura organica, ottenuti da particolari processi fitobiologici di maturazione delle vegetazioni di alghe di differenti gruppi microbici.
Tornando nell'interno, a pochi chilometri da Cassano si trovano le Terme di Spezzano Albanese, per la precisione in località Bagni Terme di Spezzano. Queste terme sono state scoperte alla fine del XVIII° secolo e le sorgenti sono state attivate nel 1900 ed in seguito ampliate per completare l'impianto termale, molto conosciuto nella zona. Le acque termali di Spezzano sono salse-sulfuree-bromo-iodiche.
Il nostro percorso tra le terme calabresi ci porta ora a sud, in provincia di Catanzaro, alle Terme di Carone, site nell'omonima contrada nel comune di Lamezia Terme. Qui da oltre duemila anni sgorgano le acque solfuree della sorgente Caronte, adatte alle diverse patologie in virtù della temperatura di circa 39° C. che fa sì che non siano richiesti ulteriori interventi. La particolarità di questo impianto termale è dovuta alla sua posizione: si trova infatti alle pendici del gruppo montano del Reventino, a pochi chilometri dal golfo di Sant’Eufemia, in una valle circondata dalle montagne del futuro parco 'Difesa Mitoio Caronte', all'interno di un bosco secolare di querce, castagni e pini.
Per concludere questa esplorazione 'termale' ci dobbiamo portare a Antonimina, paese del versante ionico delle montagne della Locride. Qui si trovano infatti le Terme di Antonimina-Locri, conosciute anche come Antiche Acque Sante Locresi. La cittadina si trova a 327 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Monte San Pietro (un vulcano inattivo), conosciuto anche con il nome di 'tre pizzi' per le tre punte che ne caratterizzano la sommità. La creazione della moderna struttura termale risale al 1870 e ad oggi le acque di questo centro sono consigliate per una varia tipologia di malattie costituzionali e dell'apparato respiratorio e circolatorio. Le acque di Antonimina sgorgano a 35° C. e sono classificate come acque termominerali, isotoniche e leggermente sulfuree, salso-solfato-alcaline con tracce di iodio, isotoniche e lievemente ipotoniche; queste caratteristiche le rendono quindi adatte per un'ampia gamma di trattamenti e bagni.