Comunità Europea Nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013
Il regolamento (CE) n. 1698/2005, nel perseguire l’inserimento dell’agricoltura in una più ampia politica di sviluppo rurale già avviata da tempo, conferma gli obiettivi strategici individuati dalla precedente programmazione e stabilisce che essi siano perseguiti mediante 4 assi prioritari:
LE PRINCIPALI OPPORTUNITA’ DEL NUOVO PSR
Tra le misure strutturali, vanno evidenziate l’ammodernamento delle aziende, l’insediamento giovani e la formazione.
Per l’ammodernamento restano invariate le intensità di aiuto (40-50% di contributo sulla spesa ammessa) ma si allarga il ventaglio degli investimenti fino ad interessare gli impianti anche tecnologici per l’affermazione della filiera corta, o addirittura la produzione e lo sviluppo delle energie rinnovabili (agroenergia).
Per i giovani le novità riguardano il piano aziendale per giustificare gli investimenti, e l’entità del premio che può arrivare a 50.000 € (parte in conto capitale e parte in conto interesse). Ma i giovani possono cumulare al premio di insediamento anche i contributi per gli investimenti, quelli per la formazione e per la consulenza, all’interno di un progetto complessivo “pacchetto”.
Per le misure a carattere agroambientale (misure a premio) si ripropongono, anche se con obblighi diversi, vecchie misure come l’indennità compensativa e i prati pascolo, il biologico o l’agricoltura integrata, la forestazione, fondamentali per sostenere l’attività agricola e la tutela del territorio nelle aree rurali svantaggiate e in quelle soggette a vincoli. Il sostegno o meglio i premi (anche centinaia di Euro per ettaro di superficie interessata) sono determinati in funzione dell’applicazione di tecniche produttive a basso impatto ambientale, di metodi di produzione biologica, di metodi produttivi estensivizzanti, di interventi di tutela del paesaggio e dello spazio naturale.
Per le misure di diversificazione delle aree rurali e miglioramento della qualità della vita vanno evidenziate iniziative a favore di membri della famiglia agricola e microimprese che svolgono attività diverse da quelle agricole tradizionali (dall’artigianato tipico alla valorizzazione delle risorse naturali, dalla tutela del patrimonio rurale ai servizi essenziali per l’economia e le popolazioni rurali.