Salvaguardiamo il lavoro delle api: lo smog, l'inquinamento e gli agenti chimici disturbano il lavoro delle api.
Il gusto del miele è protagonista di molte ricette più o meno antiche. Di gran moda l'accompagnare i gustosi formaggi italiani al dolce sapore di miele e marmellatine prodotte dai migliori agriturismo oltre all'insolito accostamento a carni e pesce.
Ogni miele ha un sapore diverso, e dosandolo attentamente riesce a rendere insoliti e gustosi i piatti più tipici. Il miele che non deve proprio mancare nella vostra dispensa è quello di acacia, usato per dolcificare anche bevande calde, così come quello agli agrumi. Gli amanti dei sapori forti gradiranno il miele di castagno, e per stupire i nostri commensali possiamo portare a tavola miele di lavanda! Ahimè queste eccellenze sono da tutelare.
Uno studio condotto dalla Virginia University, Stati Uniti, coordinato dal ricercatore Jose Fuentes punta il dito sui danni provocati dagli svariati agenti chimici riversati nell'ambiente che vanno a disturbare gravemente anche il duro lavoro delle api. La ricerca dimostra come le sostanze chimiche che si depositano sui fiori disorientano le api che non riescono a nutrirsi. L'inquinamento oltre ad interrompere la produzione del miele distrugge quasi al 100% il diverso aroma che ogni fiore ci regala. La ricerca stima che fino a 100 anni fa le api percepivano le molecole profumate rilasciate dai fiori ad una distanza di circa un chilometro, ora necessitano di essere più vicine. Al giorno d'oggi si stima una distanza di duecento - trecento metri. L'odore delle particelle dei fiori è deturpato dallo smog, le api non riconoscono l'odore, non impollinano e rischiano di morire. «Trovano conferma le nostre peggiori convinzioni e ne viene fuori che l’overdose di chimica che ha invaso le città e le campagne sta distruggendo il ciclo riproduttivo della vita nelle aree agricole, mettendo a rischio la vita animale.
Non si tratta solo di valutare la quantità di inquinanti ma anche che le api e gli altri insetti entrano in contatto con nuovi elementi chimici come ftalati, muschi sintetici, ritardanti di fiamma e chi più ne ha più ne metta che scatenano alterazioni ormonali negative su tutti i sistemi viventi. Le api non muoiono solo per neonicotinoidi ma a causa dell’intero arsenale chimico non testato» denuncia con forza Massimo Ilari, Direttore Editoriale di Apitalia. E aggiunge. «A proposito di neonicotinoidi se fanno male alle api fanno male anche agli altri animali e all’uomo. Il mais, ad esempio, che è trattato con queste sostanze è utilizzato per la preparazione di olio, biscotti, cibi per celiaci e altro. Quindi i danni sono per tutti noi. E’ giunto il momento di vedere il fenomeno in modo globale non di ghettizzarci solo su alcune molecole». Nel sito www.apitalia.net/it/liberidaiveleni.php è possibile firmare una petizione lanciata dalla «Campagna Liberi dai Veleni» a cura di Apitalia, ANAI (Associazione Nazionale Apicoltori Italiani), Verdi per la Pace, Movimento Difesa del Cittadino. Tra gli aderenti segnaliamo il Blog di Beppe Grillo. La Rivista Aam Terra Nuova, il natural network Green Planet, Eco Radio, Legambiente, La nuova ecologia, Slow Food Legnano, LifeGate, Cooperativa Apicoltori Montani di Matelica, Associazione ambientalista Ver.gia.ra. Per scoprire l'Italia del miele l'associazione Città del Miele ha creato una guida in cui sono raccolti itinerari, dagli Appennini alle coste, alla ricerca dei dolcissimi paesi ed eventi dediti all'apicoltura. Sede dell’associazione è Lazise del Garda in provincia di Verona, anch’essa Città del Miele. Ogni anno Lazise è teatro della più importante fiera dedicata al miele.