Al Vinitaly arrivano i produttori stranieri di vino senza uva.
Al Vinitaly i venditori propongono il vino prodotto senza uva. Lo scopre la Coldiretti tra gli stand della manifestazione veronese dedicata al vino. Produrre il vino senza uva è possibile dopo una recente riforma europea che l'Italia non è riuscita ad impedire. L'approvazione del vino senza uva è stata fortemente voluta dai nuovi paesi aderenti all'Unione Europea. L'azienda che ha presentato al Vinitaly quest'alternativo vino è di provenienza ungherese.
Il vino viene prodotto con altra frutta come lamponi e ribes. Il suo sapore può avvicinarsi al gusto del vino, ma non ha nulla a che fare con ciò che la storia del vino ci insegna. L'Italia non abbraccia il nuovo modello di vino che stravolge la tradizione vinicola e mette in pericolo il made in Italy. Ancora più facile è la possibilità per il "nuovo" vino di essere confuso con i vini tradizionali. Sarà possibile l'arrivo nei nostri mercati di vini prodotti senza uva creando maggiori difficoltà per i consumatori che dovranno essere tutelati da ambigue etichette. "Si tratta di una sconfitta per il settore vitivinicolo nazionale che – sottolinea in una nota la Coldiretti - danneggia i produttori e i consumatori e peraltro apre la strada a rischi di truffe e sofisticazioni come la cronaca recente ha dimostrato. Una situazione aggravata dal via libera comunitario all’arrivo sul mercato di vini da tavola senza alcun legame territoriale che potranno riportare con grande evidenza in etichetta termini come Vernaccia, Prosecco, Aglianico, Sagrantino e Montepulciano, creando confusione..."
Cosa fare se si una nazione vuole produrre vino ma non può coltivare la vite? Già nel 2006 la Finlandia rispondeva alla domanda di vino del mercato nazionale con un infuso finlandese a base di ribes, più economico e reperibile dell'uva. La Rönnvik Viinitila di Lai-tikkala, nei pressi di Hämeen-linna, è una tra le quasi 400 imprese impegnate nella produzione di vino derivante da frutta alternativa all'uva. Nel 2006 erano circa 20 gli ettari della superficie della Rönnvik dedicati alla coltivazione intensiva di ribes rosso, bianco, nero e verde.
Si discute al Vinitaly l'esigenza di proteggere il prodotto tradizionale e di rendere trasparente la differenza con gli altri prodotti importabili. Sempre al Vinitaly il 04 Aprile si è tenuta la tavola rotonda “La grande distribuzione e la diffusione del vino italiano di qualità, in Italia e all’estero”. Interessanti gli esiti di importanti ricerche che enunciano i seguenti dati: Chianti, Montepulciano d’Abruzzo e Nero d’Avola sono i vini a denominazione d'origine più venduti nel 2007. I Vini con tasso di crescita maggiore sono Syrah, Cabernet Sauvignon e Negroamaro. Sempre più importante il ruolo della grande distribuzione organizzata nella vendita del vino in genere, ma soprattutto del made in Italy. Circa il 60 % del vino italiano è stato venduto nel 2007 tramite la grande distribuzione organizzata.
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